Il volume tratterà il lavoro a partire da una prospettiva che lo assume come ‘campo’ istituzionale. Il campo (del lavoro) è tale nel senso che non è possibile spiegare completamente che cosa succeda a un oggetto che lo attraversi in base alle sole proprietà intrinseche all’oggetto stesso. Questo implica la necessità di far emergere in primo piano le ‘idee-direttrici’ che dominano e strutturano il campo, definendo i confini di ciò che è pertinente e di ciò che non lo è, di ciò che è plausibile e di ciò che invece è espunto dal novero delle premesse all’azione e alla decisione. Così facendo, diviene indispensabile esplicitare anche il conflitto per l’affermazione della rappresentazione socialmente legittima (del lavoro), con forti effetti (a seconda della rappresentazione dominante) sulle prospettive evolutive dell’organizzazione sociale. L’approccio ai temi trattati sarà sviluppato in termini di ‘storia del presente’, volta a cercare di mettere a fuoco il rapporto circolare tra i processi sociali e le loro rappresentazioni, tra l’esperienza e il modo in cui essa viene ‘messa in forma’ significativa o, viceversa, tra il modo in cui schemi di significato e modelli cognitivi pre-strutturano le possibilità concrete d’azione. In termini concreti, dunque, ‘storia del presente’ significa cercare di ricostruire le genealogie degli ancoraggi simbolici del nostro agire sociale e delle nostre istituzioni, di metterne in evidenza gli slittamenti semantici e quindi l’orizzonte del possibile e del plausibile, nonché cercare di de-costruire i modelli di azione e le matrici relazionali solitamente assunti come ‘naturali’ (in altre parole: far emergere la natura “convenzionale”, e quindi non oggettivamente necessitata, dei registri d’azione socialmente dominanti in relazione al lavoro). Coerentemente con questa impostazione, il volume si propone di riflettere sul lavoro come istituzione emergente, nonché di approfondire criticamente l’antropologia del lavoro, il “discorso sociale” e gli schemi di significato che ne configurano l’esperienza nel quadro dell’organizzazione sociale del capitalismo reticolare (e in quella specifica versione presente nel nostro paese). In questo senso, l’analisi si concentrerà in modo particolare sui seguenti nodi tematici, che consentono di esemplificare efficacemente l’interazione, sopra accennata, tra fenomeni concreti, processi di istituzionalizzazione e categorie della discussione pubblica: - Lavoro e flessibilità - Lavoro e politiche di welfare - Lavoro, territorio e capitale sociale

L'organizzazione sociale del lavoro

RIZZA, ROBERTO;BORGHI, VANDO
2006

Abstract

Il volume tratterà il lavoro a partire da una prospettiva che lo assume come ‘campo’ istituzionale. Il campo (del lavoro) è tale nel senso che non è possibile spiegare completamente che cosa succeda a un oggetto che lo attraversi in base alle sole proprietà intrinseche all’oggetto stesso. Questo implica la necessità di far emergere in primo piano le ‘idee-direttrici’ che dominano e strutturano il campo, definendo i confini di ciò che è pertinente e di ciò che non lo è, di ciò che è plausibile e di ciò che invece è espunto dal novero delle premesse all’azione e alla decisione. Così facendo, diviene indispensabile esplicitare anche il conflitto per l’affermazione della rappresentazione socialmente legittima (del lavoro), con forti effetti (a seconda della rappresentazione dominante) sulle prospettive evolutive dell’organizzazione sociale. L’approccio ai temi trattati sarà sviluppato in termini di ‘storia del presente’, volta a cercare di mettere a fuoco il rapporto circolare tra i processi sociali e le loro rappresentazioni, tra l’esperienza e il modo in cui essa viene ‘messa in forma’ significativa o, viceversa, tra il modo in cui schemi di significato e modelli cognitivi pre-strutturano le possibilità concrete d’azione. In termini concreti, dunque, ‘storia del presente’ significa cercare di ricostruire le genealogie degli ancoraggi simbolici del nostro agire sociale e delle nostre istituzioni, di metterne in evidenza gli slittamenti semantici e quindi l’orizzonte del possibile e del plausibile, nonché cercare di de-costruire i modelli di azione e le matrici relazionali solitamente assunti come ‘naturali’ (in altre parole: far emergere la natura “convenzionale”, e quindi non oggettivamente necessitata, dei registri d’azione socialmente dominanti in relazione al lavoro). Coerentemente con questa impostazione, il volume si propone di riflettere sul lavoro come istituzione emergente, nonché di approfondire criticamente l’antropologia del lavoro, il “discorso sociale” e gli schemi di significato che ne configurano l’esperienza nel quadro dell’organizzazione sociale del capitalismo reticolare (e in quella specifica versione presente nel nostro paese). In questo senso, l’analisi si concentrerà in modo particolare sui seguenti nodi tematici, che consentono di esemplificare efficacemente l’interazione, sopra accennata, tra fenomeni concreti, processi di istituzionalizzazione e categorie della discussione pubblica: - Lavoro e flessibilità - Lavoro e politiche di welfare - Lavoro, territorio e capitale sociale
2006
224
8842492329
Rizza R.; Borghi V.
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