IL CANTIERE INTERNAZIONALE ALLA SUA SESTA EDIZIONE Con la sesta edizione il Cantiere Internazionale di Forlì mantiene la promessa fatta tre anni fa. Si conclude nel migliore dei modi Il TRITTICO DI LORCA presentando un laboratorio e due produzioni della Columbia University Stages: La casa di Bernarda Alba di García Lorca, diretto da Karin Coonrod e Crocodile Eyes, un lavoro originale scritto e diretto da Eduardo Machado. Due produzioni teatrali universitarie iniziate a New York nel mese di ottobre dello scorso anno e ora riprese in Italia nella Manifattura delle Arti, Laboratorio DAMS dell`Università di Bologna, grazie al gemellaggio e alla preziosa collaborazione con il Premio DAMS Festival e al contributo ideativo e organizzativo di Claudio Meldolesi e Paolo Granata. Un omaggio congiunto al genio teatrale di Lorca e alle attività pedagogiche teatrali della Columbia University, prestigiosa università americana che ha ospitato Federico durante il suo soggiorno newyorkese. In questi anni di intenso lavoro del Cantiere abbiamo cercato in tutti i modi di confermare a noi stessi e agli altri quanto García Lorca sia stato poeta della fratellanza universale, regista, autore di un realismo sovrano e a volte, se necessario, un surrealista formidabile. Esigente precursore e faro di quell’amorosa presenza poetica che guida e insegna come la leggerezza, la generosità, la fantasia e la gravità possano e debbano unirsi in un teatro civile di poesia. Altro evento di rilievo del Cantiere di quest’anno è lo spettacolo prodotto dal Laboratorio Poiesis BagdhadBaghdad, scritto ideato e diretto da Giuseppe Goffredo in collaborazione con il corpo di ballo Compagnia Rosa del Sud di Rosa Macrì, con musiche dal vivo del grande pianista Stefano Battaglia. Uno spettacolo di teatro-danza che racconta il viaggio compiuto in Iraq da un gruppo di giovani artisti italiani (musicisti, fotografi, registi) quando il paese viveva già nell’incubo dell’approssimarsi della Guerra: memoria e rievocazione dolorosa di voci, suoni, pensieri, ribellioni, offese colte nel loro farsi quotidiano e successivamente traslocate nell’arte scenica; spirale di violenza che mano a mano ha condotto verso il sangue intollerabile e l’afasia della Guerra di questi ultimi mesi. Una Guerra non necessaria, sia chiaro, come tutte quelle che l’hanno preceduta. Inoltre, punto qualificante che caratterizza e ha caratterizzato il Cantiere sin dalla sua prima edizione, è la realizzazione di un laboratorio-spettacolo che vede coinvolti giovani studenti provenienti da varie parti del mondo con membri delle associazioni teatrali di Forlì-Cesena e professionisti del teatro. Dopo Processo a Gesù di Diego Fabbri, Piove sul Diluvio di Tonino Guerra, Yerma di García Lorca e Donna de Paradiso di Jacopone da Todi, ora è la volta di Al Dio ignoto, di Diego Fabbri, direzione Corrado Veneziano. Nell’anno dell’assegnazione del primo Premio di Scrittura Drammaturgica “Diego Fabbri”, il Cantiere non poteva esimersi dal misurarsi con questo autore nato a Forlì nel 1911. Abbiamo quindi deciso di mettere in scena un’opera difficile e complessa, forse la più ostica; considerata da Orazio Costa il testamento drammaturgico di Diego Fabbri, dove il tema della resurrezione di Cristo, evento che sta all’origine del cristianesmo e della storia del teatro italiano, si trasferisce nel dibattito della religiosità e della ragione laica dell’uomo contemporaneo. Recitare ed adattare questo testo tanto complesso e intenso (che cita apertamente Shakespeare, Dostoeskij, Bolck e San Paolo) sarà una vera e propria sfida: prova di impegno di alcuni giovani talenti del teatro forlivese. Ricordiamo infine, con soddisfazione, la presenza dei saggi teatrali di fine corso degli studenti del Dipartimento SITLeC dell`Università di Bologna sede di Forlì, coordinati da Isabel Fernández e Marie-Line Zucchiatti, a cui quest’anno si aggiungono gli studenti della Facoltà di Scienze Politiche coordinati da Poyraz T...

Cantiere Internazionale Teatro Giovani 2005

FERNANDEZ GARCIA, MARIA ISABEL
2005

Abstract

IL CANTIERE INTERNAZIONALE ALLA SUA SESTA EDIZIONE Con la sesta edizione il Cantiere Internazionale di Forlì mantiene la promessa fatta tre anni fa. Si conclude nel migliore dei modi Il TRITTICO DI LORCA presentando un laboratorio e due produzioni della Columbia University Stages: La casa di Bernarda Alba di García Lorca, diretto da Karin Coonrod e Crocodile Eyes, un lavoro originale scritto e diretto da Eduardo Machado. Due produzioni teatrali universitarie iniziate a New York nel mese di ottobre dello scorso anno e ora riprese in Italia nella Manifattura delle Arti, Laboratorio DAMS dell`Università di Bologna, grazie al gemellaggio e alla preziosa collaborazione con il Premio DAMS Festival e al contributo ideativo e organizzativo di Claudio Meldolesi e Paolo Granata. Un omaggio congiunto al genio teatrale di Lorca e alle attività pedagogiche teatrali della Columbia University, prestigiosa università americana che ha ospitato Federico durante il suo soggiorno newyorkese. In questi anni di intenso lavoro del Cantiere abbiamo cercato in tutti i modi di confermare a noi stessi e agli altri quanto García Lorca sia stato poeta della fratellanza universale, regista, autore di un realismo sovrano e a volte, se necessario, un surrealista formidabile. Esigente precursore e faro di quell’amorosa presenza poetica che guida e insegna come la leggerezza, la generosità, la fantasia e la gravità possano e debbano unirsi in un teatro civile di poesia. Altro evento di rilievo del Cantiere di quest’anno è lo spettacolo prodotto dal Laboratorio Poiesis BagdhadBaghdad, scritto ideato e diretto da Giuseppe Goffredo in collaborazione con il corpo di ballo Compagnia Rosa del Sud di Rosa Macrì, con musiche dal vivo del grande pianista Stefano Battaglia. Uno spettacolo di teatro-danza che racconta il viaggio compiuto in Iraq da un gruppo di giovani artisti italiani (musicisti, fotografi, registi) quando il paese viveva già nell’incubo dell’approssimarsi della Guerra: memoria e rievocazione dolorosa di voci, suoni, pensieri, ribellioni, offese colte nel loro farsi quotidiano e successivamente traslocate nell’arte scenica; spirale di violenza che mano a mano ha condotto verso il sangue intollerabile e l’afasia della Guerra di questi ultimi mesi. Una Guerra non necessaria, sia chiaro, come tutte quelle che l’hanno preceduta. Inoltre, punto qualificante che caratterizza e ha caratterizzato il Cantiere sin dalla sua prima edizione, è la realizzazione di un laboratorio-spettacolo che vede coinvolti giovani studenti provenienti da varie parti del mondo con membri delle associazioni teatrali di Forlì-Cesena e professionisti del teatro. Dopo Processo a Gesù di Diego Fabbri, Piove sul Diluvio di Tonino Guerra, Yerma di García Lorca e Donna de Paradiso di Jacopone da Todi, ora è la volta di Al Dio ignoto, di Diego Fabbri, direzione Corrado Veneziano. Nell’anno dell’assegnazione del primo Premio di Scrittura Drammaturgica “Diego Fabbri”, il Cantiere non poteva esimersi dal misurarsi con questo autore nato a Forlì nel 1911. Abbiamo quindi deciso di mettere in scena un’opera difficile e complessa, forse la più ostica; considerata da Orazio Costa il testamento drammaturgico di Diego Fabbri, dove il tema della resurrezione di Cristo, evento che sta all’origine del cristianesmo e della storia del teatro italiano, si trasferisce nel dibattito della religiosità e della ragione laica dell’uomo contemporaneo. Recitare ed adattare questo testo tanto complesso e intenso (che cita apertamente Shakespeare, Dostoeskij, Bolck e San Paolo) sarà una vera e propria sfida: prova di impegno di alcuni giovani talenti del teatro forlivese. Ricordiamo infine, con soddisfazione, la presenza dei saggi teatrali di fine corso degli studenti del Dipartimento SITLeC dell`Università di Bologna sede di Forlì, coordinati da Isabel Fernández e Marie-Line Zucchiatti, a cui quest’anno si aggiungono gli studenti della Facoltà di Scienze Politiche coordinati da Poyraz T...
2005
W. Valeri; F. Fabbri; M.I. Fernandez Garcia
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