La collana intitolata «Center for Constitutional Studies and Democratic Development Lecture Series» si propone lo scopo di divulgare i risultati di ricerche individuali o collettive, in tema di diritto pubblico comparato, organizzate o patrocinate in forma di conferenze, seminari, convegni, dal CCSDD (Center for Constitutional Studies and Democratic Development): una struttura congiunta della Facoltà di Giurisprudenza dell’Università degli Studi di Bologna e della Johns Hopkins Paul H. Nitze School of Advanced International Studies (SAIS). Il CCSDD è un centro internazionale che promuove la ricerca e la formazione nel processo di liberalizzazione politica ed economica dei paesi in via di democratizzazione. Il filo comune che unisce i volumetti o fascicoli di cui si compone la collana è rappresentato dall’impegno di studiosi di vari Paesi nell’approfondire le tematiche classiche del costituzionalismo, in un’epoca di grandi cambiamenti strutturali e funzionali, ai quali non si accompagna ancora l’abbandono delle categorie giuridiche tradizionali. Fonti del diritto, “posizione” dello Stato nel contesto interno e internazionale, ruolo dei diritti individuali e sociali, organizzazione degli enti sovrani o autonomi, controllo di costituzionalità, e via dicendo, poggiano oggi su fondamenta scientifiche più incerte di quanto non fossero pochi decenni fa, e la scienza giuridica fatica a costruire, come riuscì a fare nell’800, concetti stabili, duraturi, idonei a soddisfare l’anelito di certezza così tenacemente perseguito dal costituzionalismo francese come dall’empirismo inglese e da quello dei Founding Fathers nordamericani, dalla dommatica tedesca e da quanti si ispirarono a tali orientamenti. L’impetuosa irruenza in famiglie e sistemi giuridici “altri” dei principi del costituzionalismo liberal-democratico di matrice europea o anglo-americana si accompagna al riflusso, all’interno degli ordinamenti che rappresentano questi sistemi e famiglie, di differenti modi di intendere il diritto e i diritti, anche a causa delle ondate migratorie che, come la storia ci ha insegnato, con sé recano l’attitudine alla comprensione delle diversità oltre che delle identità e, al contempo, inducono a comprendere in sede scientifica non solo le analogie ma anche le differenze. In un contesto dove la cosiddetta globalizzazione assume un significato anfibologico (alla globalizzazione dei mercati c’è chi associa la globalizzazione dei valori; ma non mancano quanti vi contrappongono l’enfatizzazione delle culture plurali), lo studio di realtà (anche giuridiche) diverse diventa quasi un imperativo per gli studiosi, persino per quelli di diritto interno, che oramai non possono più studiare i singoli ordinamenti o i singoli istituti senza fare i conti con realtà più estese (regionali o mondiali). Anche per queste ragioni, la scelta dei curatori della collana è quella di pubblicare i testi nelle lingue veicolari usate degli studiosi che le hanno scritte – inglese, spagnolo (castigliano), italiano, francese – , facendo seguire ciascun contributo da un abstract nei vari idiomi. L’elaborazione delle ricerche, l’organizzazione degli eventi in cui vengono divulgate e le relative pubblicazioni sono rese possibili, in molti casi, dall’impiego di risorse attinte anche da fondi di ricerca universitari ex 60% o ex 40%.

CCSDD Lecture Series

PEGORARO, LUCIO;
2004

Abstract

La collana intitolata «Center for Constitutional Studies and Democratic Development Lecture Series» si propone lo scopo di divulgare i risultati di ricerche individuali o collettive, in tema di diritto pubblico comparato, organizzate o patrocinate in forma di conferenze, seminari, convegni, dal CCSDD (Center for Constitutional Studies and Democratic Development): una struttura congiunta della Facoltà di Giurisprudenza dell’Università degli Studi di Bologna e della Johns Hopkins Paul H. Nitze School of Advanced International Studies (SAIS). Il CCSDD è un centro internazionale che promuove la ricerca e la formazione nel processo di liberalizzazione politica ed economica dei paesi in via di democratizzazione. Il filo comune che unisce i volumetti o fascicoli di cui si compone la collana è rappresentato dall’impegno di studiosi di vari Paesi nell’approfondire le tematiche classiche del costituzionalismo, in un’epoca di grandi cambiamenti strutturali e funzionali, ai quali non si accompagna ancora l’abbandono delle categorie giuridiche tradizionali. Fonti del diritto, “posizione” dello Stato nel contesto interno e internazionale, ruolo dei diritti individuali e sociali, organizzazione degli enti sovrani o autonomi, controllo di costituzionalità, e via dicendo, poggiano oggi su fondamenta scientifiche più incerte di quanto non fossero pochi decenni fa, e la scienza giuridica fatica a costruire, come riuscì a fare nell’800, concetti stabili, duraturi, idonei a soddisfare l’anelito di certezza così tenacemente perseguito dal costituzionalismo francese come dall’empirismo inglese e da quello dei Founding Fathers nordamericani, dalla dommatica tedesca e da quanti si ispirarono a tali orientamenti. L’impetuosa irruenza in famiglie e sistemi giuridici “altri” dei principi del costituzionalismo liberal-democratico di matrice europea o anglo-americana si accompagna al riflusso, all’interno degli ordinamenti che rappresentano questi sistemi e famiglie, di differenti modi di intendere il diritto e i diritti, anche a causa delle ondate migratorie che, come la storia ci ha insegnato, con sé recano l’attitudine alla comprensione delle diversità oltre che delle identità e, al contempo, inducono a comprendere in sede scientifica non solo le analogie ma anche le differenze. In un contesto dove la cosiddetta globalizzazione assume un significato anfibologico (alla globalizzazione dei mercati c’è chi associa la globalizzazione dei valori; ma non mancano quanti vi contrappongono l’enfatizzazione delle culture plurali), lo studio di realtà (anche giuridiche) diverse diventa quasi un imperativo per gli studiosi, persino per quelli di diritto interno, che oramai non possono più studiare i singoli ordinamenti o i singoli istituti senza fare i conti con realtà più estese (regionali o mondiali). Anche per queste ragioni, la scelta dei curatori della collana è quella di pubblicare i testi nelle lingue veicolari usate degli studiosi che le hanno scritte – inglese, spagnolo (castigliano), italiano, francese – , facendo seguire ciascun contributo da un abstract nei vari idiomi. L’elaborazione delle ricerche, l’organizzazione degli eventi in cui vengono divulgate e le relative pubblicazioni sono rese possibili, in molti casi, dall’impiego di risorse attinte anche da fondi di ricerca universitari ex 60% o ex 40%.
2004
L. Pegoraro; J.O. FROSINI
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