L‘obiettivo del presente studio è descrivere la diffusione del bullismo tradizionale (diretto e indiretto) e del cyberbullismo in tre Paesi europei (Italia, Spagna e Inghilterra) utilizzando una comune definizione teorica e gli stessi criteri metodologici. Inoltre è stato analizzato il ruolo di alcune variabili personali e sociali (quali il Paese di appartenenza, il genere, la classe frequentata, la percezione del clima scolastico, la percezione della solitudine nei confronti dei propri genitori o dei pari, l‘autostima e l‘accessibilità alle nuove tecnologie) rispetto all‘assunzione di ruolo di aggressore e di vittima nelle diverse forme di bullismo. Sono stati coinvolti 5862 studenti delle scuole secondarie di secondo grado (35% secondo anno della scuola secondaria di I grado, 35% primo anno e 29% terzo anno della scuola secondaria di II grado). Gli studenti hanno compilato il questionario creato all‘interno del progetto Europeo DAPHNE II promosso dall‘Unione Europea dal titolo ―An investigation into forms of peer-peer bullying at school in pre-adolescent and adolescent groups: new instruments and preventing strategies‖ (Genta et al., 2009b). Le percentuali più elevate di adolescenti coinvolti in fenomeni di bullismo riguardano il bullismo indiretto (bulli 15%, vittime 20%), seguito dal bullismo diretto (bulli 12%, vittime 15%) e dal cyberbullismo (bulli 8%, vittime 10%). Le analisi di regressione logistica hanno mostrato in riferimento al bullismo tradizionale e al cyberbullismo come una percezione negativa del clima scolastico, un senso di solitudine nei confronti dei genitori favoriscano l'assunzione del ruolo di bullo e come i maschi e gli adolescenti italiani siano maggiormente coinvolti in tale ruolo. Inoltre, gli adolescenti della scuola secondaria di primo grado assumono in misura maggiore il ruolo del bullo nel bullismo indiretto; mentre la presenza di un computer nella propria camera favorisce l'assunzione del ruolo del bullo nel cyberbullismo. Anche rispetto alla vittimizzazione emergono alcuni predittori comuni alle tre forme di bullismo considerate: una percezione negativa del clima scolastico, un senso di solitudine rispetto ai pari e una bassa autostima favoriscono l‘assunzione del ruolo di vittima. Anche il genere è un predittore comune, ma con un maggior coinvolgimento delle ragazze nel ruolo di vittima nel cyberbullismo e nel bullismo indiretto e dei ragazzi nel bullismo diretto. Alcuni predittori per l‘assunzione del ruolo di vittima risultano invece specifici per il cyberbullismo: la percezione di solitudine nei confronti dei genitori e la presenza di un computer in rete nella propria camera, con un maggior coinvolgimento tra gli adolescenti italiani. La classe frequentata è infine un predittore nel bullismo tradizionale, con un aumento delle incidenze in funzione dell‘età nel bullismo indiretto e una diminuzione nel bullismo diretto.

Bullismo e cyberbullismo: un confronto europeo.

GUARINI, ANNALISA;BRIGHI, ANTONELLA;
2011

Abstract

L‘obiettivo del presente studio è descrivere la diffusione del bullismo tradizionale (diretto e indiretto) e del cyberbullismo in tre Paesi europei (Italia, Spagna e Inghilterra) utilizzando una comune definizione teorica e gli stessi criteri metodologici. Inoltre è stato analizzato il ruolo di alcune variabili personali e sociali (quali il Paese di appartenenza, il genere, la classe frequentata, la percezione del clima scolastico, la percezione della solitudine nei confronti dei propri genitori o dei pari, l‘autostima e l‘accessibilità alle nuove tecnologie) rispetto all‘assunzione di ruolo di aggressore e di vittima nelle diverse forme di bullismo. Sono stati coinvolti 5862 studenti delle scuole secondarie di secondo grado (35% secondo anno della scuola secondaria di I grado, 35% primo anno e 29% terzo anno della scuola secondaria di II grado). Gli studenti hanno compilato il questionario creato all‘interno del progetto Europeo DAPHNE II promosso dall‘Unione Europea dal titolo ―An investigation into forms of peer-peer bullying at school in pre-adolescent and adolescent groups: new instruments and preventing strategies‖ (Genta et al., 2009b). Le percentuali più elevate di adolescenti coinvolti in fenomeni di bullismo riguardano il bullismo indiretto (bulli 15%, vittime 20%), seguito dal bullismo diretto (bulli 12%, vittime 15%) e dal cyberbullismo (bulli 8%, vittime 10%). Le analisi di regressione logistica hanno mostrato in riferimento al bullismo tradizionale e al cyberbullismo come una percezione negativa del clima scolastico, un senso di solitudine nei confronti dei genitori favoriscano l'assunzione del ruolo di bullo e come i maschi e gli adolescenti italiani siano maggiormente coinvolti in tale ruolo. Inoltre, gli adolescenti della scuola secondaria di primo grado assumono in misura maggiore il ruolo del bullo nel bullismo indiretto; mentre la presenza di un computer nella propria camera favorisce l'assunzione del ruolo del bullo nel cyberbullismo. Anche rispetto alla vittimizzazione emergono alcuni predittori comuni alle tre forme di bullismo considerate: una percezione negativa del clima scolastico, un senso di solitudine rispetto ai pari e una bassa autostima favoriscono l‘assunzione del ruolo di vittima. Anche il genere è un predittore comune, ma con un maggior coinvolgimento delle ragazze nel ruolo di vittima nel cyberbullismo e nel bullismo indiretto e dei ragazzi nel bullismo diretto. Alcuni predittori per l‘assunzione del ruolo di vittima risultano invece specifici per il cyberbullismo: la percezione di solitudine nei confronti dei genitori e la presenza di un computer in rete nella propria camera, con un maggior coinvolgimento tra gli adolescenti italiani. La classe frequentata è infine un predittore nel bullismo tradizionale, con un aumento delle incidenze in funzione dell‘età nel bullismo indiretto e una diminuzione nel bullismo diretto.
2011
XXIV Congresso Nazionale Associazione Italiana di Psicologia. Sezione di Psicologia dello Sviluppo e dell'Educazione.
145
146
Guarini A.; Brighi A.; Genta M.L.
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