Le ricerche del medico Vincenzo Menghini (Budrio 1704 – Bologna 1759), professore di logica, medicina pratica ordinaria e, per un anno, anche di chimica presso l’Università di Bologna, evidenziano l’influsso reciproco fra chimica e medicina nel secolo XVIII. Menghini riferì i risultati dei suoi esperimenti in una decina di memorie pubblicate negli Atti dell’Accademia delle Scienze dell’Istituto di Bologna, fondato da Luigi Marsili nel 1714 con l’intento di approfondire quelle discipline, come la chimica, capaci di rinnovare la medicina e incrementarne l’utilità sociale. Il contributo più importante di Menghini consiste nell’aver stabilito, tramite l’esame delle ceneri con la lama di un coltello magnetizzato, che la sede del ferro nel sangue è nei globuli rossi.
La scoperta della sede del ferro
TADDIA, MARCO
2005
Abstract
Le ricerche del medico Vincenzo Menghini (Budrio 1704 – Bologna 1759), professore di logica, medicina pratica ordinaria e, per un anno, anche di chimica presso l’Università di Bologna, evidenziano l’influsso reciproco fra chimica e medicina nel secolo XVIII. Menghini riferì i risultati dei suoi esperimenti in una decina di memorie pubblicate negli Atti dell’Accademia delle Scienze dell’Istituto di Bologna, fondato da Luigi Marsili nel 1714 con l’intento di approfondire quelle discipline, come la chimica, capaci di rinnovare la medicina e incrementarne l’utilità sociale. Il contributo più importante di Menghini consiste nell’aver stabilito, tramite l’esame delle ceneri con la lama di un coltello magnetizzato, che la sede del ferro nel sangue è nei globuli rossi.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.