L’obiettivo principale del presente lavoro è analizzare, attraverso una puntuale indagine campionaria, realizzata dagli autori, le determinanti della domanda dei servizi di corporate banking da parte delle imprese italiane di piccole e medie dimensioni (PMI), evidenziando in particolare la loro propensione all’utilizzo dei servizi finanziari alternativi al debito bancario. Con riferimento all’utilizzo delle fonti finanziare da parte delle imprese, la letteratura e l’evidenza empirica indicano un vero e proprio ordine gerarchico, tale per cui le fonti interne di finanziamento sono generalmente preferite rispetto alle forme finanziarie esterne, più costose. Secondo tale teoria il credito bancario costituisce una fonte secondaria di finanziamento, a cui le imprese fanno ricorso solo dopo aver esaurito le fonti interne. A sua volta, il finanziamento bancario viene preferito rispetto all’emissione di azioni. Il ricorso al capitale di rischio finisce pertanto ad occupare l’ultimo posto nella gerarchia delle fonti di finanziamento utilizzate dalle imprese. Tale ordine gerarchico sembrerebbe non essere confermato per le imprese innovative di piccole-medie dimensioni. Date le caratteristiche proprie di queste imprese (opacità informativa, elevata rischiosità dei progetti da finanziare) occorrerebbe incentivare il ricorso ad altri strumenti finanziari, più adatti allo sviluppo delle piccole-medie imprese innovative. Negli Stati Uniti e in Europa diversi studi empirici hanno dimostrato l’importanza del private equity e del venture capital per il processo di crescita delle imprese più innovative e il progresso tecnologico del sistema economico di un paese. Mentre la letteratura finanziaria si è spesso concentrata sul lato dell’offerta di private equity financing, enfatizzando i requisiti che le imprese devono avere per attrarre private equity investors, scarsa attenzione è stata rivolta al lato della domanda di private equity da parte delle imprese. Il presente lavoro si propone l’obiettivo di contribuire a colmare il suddetto gap, attraverso l'ausilio di un database unico ottenuto grazie alla realizzazione di un survey sui servizi di corporate banking, realizzato dagli autori.

Lo sviluppo e la crescita delle PMI in Italia: apertura del capitale di rischio e servizi di corporate banking

ZAMBELLI, SIMONA;PALMUCCI, FABRIZIO;CARUSO, ANNALISA
2006

Abstract

L’obiettivo principale del presente lavoro è analizzare, attraverso una puntuale indagine campionaria, realizzata dagli autori, le determinanti della domanda dei servizi di corporate banking da parte delle imprese italiane di piccole e medie dimensioni (PMI), evidenziando in particolare la loro propensione all’utilizzo dei servizi finanziari alternativi al debito bancario. Con riferimento all’utilizzo delle fonti finanziare da parte delle imprese, la letteratura e l’evidenza empirica indicano un vero e proprio ordine gerarchico, tale per cui le fonti interne di finanziamento sono generalmente preferite rispetto alle forme finanziarie esterne, più costose. Secondo tale teoria il credito bancario costituisce una fonte secondaria di finanziamento, a cui le imprese fanno ricorso solo dopo aver esaurito le fonti interne. A sua volta, il finanziamento bancario viene preferito rispetto all’emissione di azioni. Il ricorso al capitale di rischio finisce pertanto ad occupare l’ultimo posto nella gerarchia delle fonti di finanziamento utilizzate dalle imprese. Tale ordine gerarchico sembrerebbe non essere confermato per le imprese innovative di piccole-medie dimensioni. Date le caratteristiche proprie di queste imprese (opacità informativa, elevata rischiosità dei progetti da finanziare) occorrerebbe incentivare il ricorso ad altri strumenti finanziari, più adatti allo sviluppo delle piccole-medie imprese innovative. Negli Stati Uniti e in Europa diversi studi empirici hanno dimostrato l’importanza del private equity e del venture capital per il processo di crescita delle imprese più innovative e il progresso tecnologico del sistema economico di un paese. Mentre la letteratura finanziaria si è spesso concentrata sul lato dell’offerta di private equity financing, enfatizzando i requisiti che le imprese devono avere per attrarre private equity investors, scarsa attenzione è stata rivolta al lato della domanda di private equity da parte delle imprese. Il presente lavoro si propone l’obiettivo di contribuire a colmare il suddetto gap, attraverso l'ausilio di un database unico ottenuto grazie alla realizzazione di un survey sui servizi di corporate banking, realizzato dagli autori.
2006
Finanza e Industria in Italia
1
13
S. Zambelli; F. Palmucci; A. Caruso
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