Il saggio indaga l'apporto fornito dalla drammaturgia di Tirso de Molina al mito di Don Giovanni. Questo, infatti, metabolizza e consegna ai posteri, un'invenzione dell'autore spagnolo che, sostituendo al tipo dell'incredulo blasfemo quello del libertino edonista e gioioso, narra la storia d'una punizione che ha per oggetto la libido e per strumento il mondo dei morti. Situazione narrativa che richiede ai successivi rifacimenti della storia di stabilire fra libido e pena una colpa ulteriore che connoti negativamente la prima e giustifichi la seconda. In Tirso, la colpa che impefisce a Don Giovanni di accedere alla grazia del perdono è la continuità dei peccati che configura un peccato ulteriore, il più grave di tutti: il misconoscimento delle leggi umane e divine. Molière non si preoccupa di motivare la pena facendo riferimento all'autorità della tradizione teatrale. Goldoni, invece, trasforma la derisoria sfida al morto in un'esagitata e sofferta attestazione d'incredulità. In Mozart, il dolore delle vittime (donna Elvira, donna Anna) è al contempo segno ed effettiva sostanza drammatica degli "orribili misfatti" di Don Giovanni, che, in quanto espressione sonora di pulsioni connaturate all'umano, è di per sé innocente.

Colpa e pena nel mito di Don Giovanni dal "Burlador" a Mozart / G. Guccini. - STAMPA. - (2008), pp. 119-141.

Colpa e pena nel mito di Don Giovanni dal "Burlador" a Mozart

GUCCINI, GERARDO
2008

Abstract

Il saggio indaga l'apporto fornito dalla drammaturgia di Tirso de Molina al mito di Don Giovanni. Questo, infatti, metabolizza e consegna ai posteri, un'invenzione dell'autore spagnolo che, sostituendo al tipo dell'incredulo blasfemo quello del libertino edonista e gioioso, narra la storia d'una punizione che ha per oggetto la libido e per strumento il mondo dei morti. Situazione narrativa che richiede ai successivi rifacimenti della storia di stabilire fra libido e pena una colpa ulteriore che connoti negativamente la prima e giustifichi la seconda. In Tirso, la colpa che impefisce a Don Giovanni di accedere alla grazia del perdono è la continuità dei peccati che configura un peccato ulteriore, il più grave di tutti: il misconoscimento delle leggi umane e divine. Molière non si preoccupa di motivare la pena facendo riferimento all'autorità della tradizione teatrale. Goldoni, invece, trasforma la derisoria sfida al morto in un'esagitata e sofferta attestazione d'incredulità. In Mozart, il dolore delle vittime (donna Elvira, donna Anna) è al contempo segno ed effettiva sostanza drammatica degli "orribili misfatti" di Don Giovanni, che, in quanto espressione sonora di pulsioni connaturate all'umano, è di per sé innocente.
2008
Don Giovanni il dissoluto impunito
119
141
Colpa e pena nel mito di Don Giovanni dal "Burlador" a Mozart / G. Guccini. - STAMPA. - (2008), pp. 119-141.
G. Guccini
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