La storia dell’abbazia di S. Silvestro di Nonantola si intreccia quasi fin dalle sue lontane origini con storie di libri e manoscritti e ciò ha senz'altro contribuito a trasformare Nonantola in un vero e proprio mito paleografico, consolidatosi poi grazie alla eccezionale fioritura di studi avutasi su questo fronte. Tuttavia, quello che dovrebbe risultare oggi un quadro storico nitido e definito si rivela invece molto spesso ancora confuso e sfuggente. E ancora molti restano i nodi irrisolti che attorniano il monastero e i suoi codici. Le cause di questa situazione sono molteplici, non ultima una sorta di stratificazione storiografica e interpretativa che nel tempo ha finito per oscurare fonti e documenti, producendo inoltre come ulteriore conseguenza una sovrapposizione, carica di ambiguità, tra biblioteca e scriptorium, in cui i confini fra ciò che fu scritto e materialmente confezionato a Nonantola e ciò che, prodotto altrove, a Nonantola fu solo conservato, si sono fatti sempre più sfumati. La presente ricerca tenta dunque di fare chiarezza sulla questione a partire dall’analisi di un gruppo di fonti, peraltro assai note, che formano un insieme abbastanza omogeneo per problemi sollevati e struttura: si tratta del più antico catalogo della biblioteca abbaziale (ms. 2248 della Biblioteca Universitaria di Bologna, c. 1v), che registra i titoli di 39 manoscritti 'adquisiti' dal monaco Pietro Ardengo all’epoca dell’abate Rodolfo I (1003-1035), e degli ex-libris dei mss. 77, 55, 38, 71, 44 e 45 del fondo Sessoriano della Biblioteca Nazionale Centrale di Roma. Per poter giungere ad un corretto inquadramento di queste fonti si è proceduto perciò ad un lavoro di esegesi, condotto anche attraverso il confronto con altre testimonianze antiche di analogo tenore: in particolare si sono esaminati i cataloghi antichi di altre biblioteche e altri codici contenenti ex-libris, ma non si sono disdegnate nemmeno fonti di natura diversa, letteraria ed epistolare, che pure avessero a che fare con i libri e presentassero caratteristiche simili.

Il monastero di Nonantola: tra "scriptorium" e biblioteca (secoli VIII-XI) / M. Modesti; M. Mezzetti. - STAMPA. - (2012), pp. 65-78.

Il monastero di Nonantola: tra "scriptorium" e biblioteca (secoli VIII-XI)

MODESTI, MADDALENA;MEZZETTI, MELANIA
2012

Abstract

La storia dell’abbazia di S. Silvestro di Nonantola si intreccia quasi fin dalle sue lontane origini con storie di libri e manoscritti e ciò ha senz'altro contribuito a trasformare Nonantola in un vero e proprio mito paleografico, consolidatosi poi grazie alla eccezionale fioritura di studi avutasi su questo fronte. Tuttavia, quello che dovrebbe risultare oggi un quadro storico nitido e definito si rivela invece molto spesso ancora confuso e sfuggente. E ancora molti restano i nodi irrisolti che attorniano il monastero e i suoi codici. Le cause di questa situazione sono molteplici, non ultima una sorta di stratificazione storiografica e interpretativa che nel tempo ha finito per oscurare fonti e documenti, producendo inoltre come ulteriore conseguenza una sovrapposizione, carica di ambiguità, tra biblioteca e scriptorium, in cui i confini fra ciò che fu scritto e materialmente confezionato a Nonantola e ciò che, prodotto altrove, a Nonantola fu solo conservato, si sono fatti sempre più sfumati. La presente ricerca tenta dunque di fare chiarezza sulla questione a partire dall’analisi di un gruppo di fonti, peraltro assai note, che formano un insieme abbastanza omogeneo per problemi sollevati e struttura: si tratta del più antico catalogo della biblioteca abbaziale (ms. 2248 della Biblioteca Universitaria di Bologna, c. 1v), che registra i titoli di 39 manoscritti 'adquisiti' dal monaco Pietro Ardengo all’epoca dell’abate Rodolfo I (1003-1035), e degli ex-libris dei mss. 77, 55, 38, 71, 44 e 45 del fondo Sessoriano della Biblioteca Nazionale Centrale di Roma. Per poter giungere ad un corretto inquadramento di queste fonti si è proceduto perciò ad un lavoro di esegesi, condotto anche attraverso il confronto con altre testimonianze antiche di analogo tenore: in particolare si sono esaminati i cataloghi antichi di altre biblioteche e altri codici contenenti ex-libris, ma non si sono disdegnate nemmeno fonti di natura diversa, letteraria ed epistolare, che pure avessero a che fare con i libri e presentassero caratteristiche simili.
2012
Sit liber gratus, quem servulus est operatus. Studi in onore di Alessandro Pratesi per il suo 90° compleanno
65
78
Il monastero di Nonantola: tra "scriptorium" e biblioteca (secoli VIII-XI) / M. Modesti; M. Mezzetti. - STAMPA. - (2012), pp. 65-78.
M. Modesti; M. Mezzetti
File in questo prodotto:
Eventuali allegati, non sono esposti

I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11585/124698
 Attenzione

Attenzione! I dati visualizzati non sono stati sottoposti a validazione da parte dell'ateneo

Citazioni
  • ???jsp.display-item.citation.pmc??? ND
  • Scopus ND
  • ???jsp.display-item.citation.isi??? ND
social impact