Rompendo il tradizionale approccio alla drammaturgia koltèsiana in prospettiva prettamente autobiografica e di riflusso al privato, il saggio tenta una lettura ideologica del teatro di Koltès, che fa di quella sorta di “Ars amandi” a cui si può ridurre la poetica del celebre drammaturgo francese, un vero e proprio manifesto critico-rivoluzionario. Scavando nella adolescenza e giovinezza dello scrittore di Metz, meno nota agli studiosi italiani che di fatto limitano la frequentazione dell’opera koltèsiana alla stagione successiva all’incontro dell’autore con Chéreau, emergono i rapporti organici che negli anni Settanta del secolo scorso il giovane Koltès intrattiene con il Partito Comunista Francese. In una eclettica sintesi di culto riservato ai classici del “grand siècle” e abbandono alle mode della cultura popolare di massa, dalla passione per il cinema trash a quella per le arti marziali, il desiderio erotico è assunto dall’autore a luogo privilegiato della lotta di classe – sullo sfondo la lezione di Marcuse e la schizoanalisi postfreudiana e postmarxiana di Deleuze e Guattari. Lungi dal risolversi in ecumenico luogo dell’incontro, l’erotismo – stella polare dell’etica, della poetica, dell’autobiografia e dell’impegno politico di Koltès –, assunto nella sua letale valenza “alla Bataille” di acconsentimento alla vita fin dentro la morte, si fa teatro dello scontro senza quartiere e della destabilizzazione dell’ordine esistente. Uscendo dalle secche di uno sterile ribellismo tardoborghese, Koltès fa della pièce postbrechtiana “Nella solitudine dei campi di cotone”, in parte anche figlia di “Nella jungla delle città”, un vero e proprio modello di feroce critica erotica alla società di massa. Come il saggio tende infatti a dimostrare, assumendo la transazione commerciale del “deal” a paradigma erotico di ogni umano commercio, Koltès denuncia scopertamente l’aberrante logica economica che domina i rapporti umani nel tardocapitalismo; l’invito al “combat” finale su cui si chiude la pièce suona allora come un chiaro invito alla rivoluzione.

«Dans la solitude des champs de coton»: critica erotica alla società di massa / C. Longhi. - STAMPA. - (2009), pp. 309-321.

«Dans la solitude des champs de coton»: critica erotica alla società di massa

LONGHI, CLAUDIO
2009

Abstract

Rompendo il tradizionale approccio alla drammaturgia koltèsiana in prospettiva prettamente autobiografica e di riflusso al privato, il saggio tenta una lettura ideologica del teatro di Koltès, che fa di quella sorta di “Ars amandi” a cui si può ridurre la poetica del celebre drammaturgo francese, un vero e proprio manifesto critico-rivoluzionario. Scavando nella adolescenza e giovinezza dello scrittore di Metz, meno nota agli studiosi italiani che di fatto limitano la frequentazione dell’opera koltèsiana alla stagione successiva all’incontro dell’autore con Chéreau, emergono i rapporti organici che negli anni Settanta del secolo scorso il giovane Koltès intrattiene con il Partito Comunista Francese. In una eclettica sintesi di culto riservato ai classici del “grand siècle” e abbandono alle mode della cultura popolare di massa, dalla passione per il cinema trash a quella per le arti marziali, il desiderio erotico è assunto dall’autore a luogo privilegiato della lotta di classe – sullo sfondo la lezione di Marcuse e la schizoanalisi postfreudiana e postmarxiana di Deleuze e Guattari. Lungi dal risolversi in ecumenico luogo dell’incontro, l’erotismo – stella polare dell’etica, della poetica, dell’autobiografia e dell’impegno politico di Koltès –, assunto nella sua letale valenza “alla Bataille” di acconsentimento alla vita fin dentro la morte, si fa teatro dello scontro senza quartiere e della destabilizzazione dell’ordine esistente. Uscendo dalle secche di uno sterile ribellismo tardoborghese, Koltès fa della pièce postbrechtiana “Nella solitudine dei campi di cotone”, in parte anche figlia di “Nella jungla delle città”, un vero e proprio modello di feroce critica erotica alla società di massa. Come il saggio tende infatti a dimostrare, assumendo la transazione commerciale del “deal” a paradigma erotico di ogni umano commercio, Koltès denuncia scopertamente l’aberrante logica economica che domina i rapporti umani nel tardocapitalismo; l’invito al “combat” finale su cui si chiude la pièce suona allora come un chiaro invito alla rivoluzione.
2009
L'impero dei sensi. Da Euripide a Oshima
309
321
«Dans la solitude des champs de coton»: critica erotica alla società di massa / C. Longhi. - STAMPA. - (2009), pp. 309-321.
C. Longhi
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