L’articolo muove dal tema della irrisolta antinomia tra autonomia privata e controllo giudiziale nell’ambito della riforma della procedura di concordato preventivo per analizzare alcune incertezze interpretative sorte con riferimento al controllo giudiziario della fattibilità della proposta concordataria nonché ai correttivi alla espressione di interessi disomogenei da parte dei creditori chiamati ad approvare la proposta di concordato. In particolare, si aderisce alla tesi che limita il controllo del giudice sulla fattibilità della proposta alla verifica dell’idoneità della documentazione ad assolvere la funzione informativa, concludendo che la possibilità di revoca all’ammissione alla procedura ex art. 173, ult. comma, l.f. vada intesa in senso restrittivo. L’articolo affronta il tema disomogeneità di interessi dei creditori concordatari e del possibile conflitto tra interessi particolari e interesse comune a tutti i creditori, nega la legittimità di un intervento preventivo del giudice tramite l'imposizione delle classi ovvero l'esclusione dal voto, salvo i casi indicati dalla legge, e sostiene che il tema del voto espresso da un creditore in conflitto ovvero contrario a principi di correttezza e buona fede può semmai assumere rilevanza in concreto ad esito della votazione sulla proposta concordataria e trovare rimedio attraverso l’opposizione all’omologazione.

Disomogeneità d'interessi dei creditori concordatari e valutazione di convenienza del concordato / V. Calandra Buonaura. - In: GIURISPRUDENZA COMMERCIALE. - ISSN 0390-2269. - STAMPA. - 39:1(2012), pp. 14-30.

Disomogeneità d'interessi dei creditori concordatari e valutazione di convenienza del concordato

CALANDRA BUONAURA, VINCENZO
2012

Abstract

L’articolo muove dal tema della irrisolta antinomia tra autonomia privata e controllo giudiziale nell’ambito della riforma della procedura di concordato preventivo per analizzare alcune incertezze interpretative sorte con riferimento al controllo giudiziario della fattibilità della proposta concordataria nonché ai correttivi alla espressione di interessi disomogenei da parte dei creditori chiamati ad approvare la proposta di concordato. In particolare, si aderisce alla tesi che limita il controllo del giudice sulla fattibilità della proposta alla verifica dell’idoneità della documentazione ad assolvere la funzione informativa, concludendo che la possibilità di revoca all’ammissione alla procedura ex art. 173, ult. comma, l.f. vada intesa in senso restrittivo. L’articolo affronta il tema disomogeneità di interessi dei creditori concordatari e del possibile conflitto tra interessi particolari e interesse comune a tutti i creditori, nega la legittimità di un intervento preventivo del giudice tramite l'imposizione delle classi ovvero l'esclusione dal voto, salvo i casi indicati dalla legge, e sostiene che il tema del voto espresso da un creditore in conflitto ovvero contrario a principi di correttezza e buona fede può semmai assumere rilevanza in concreto ad esito della votazione sulla proposta concordataria e trovare rimedio attraverso l’opposizione all’omologazione.
2012
Disomogeneità d'interessi dei creditori concordatari e valutazione di convenienza del concordato / V. Calandra Buonaura. - In: GIURISPRUDENZA COMMERCIALE. - ISSN 0390-2269. - STAMPA. - 39:1(2012), pp. 14-30.
V. Calandra Buonaura
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