Alla vasta famiglia delle Campanulaceae appartengono specie annuali, biennali e perenni adatte per le aiuole, il giardino roccioso ed alpino e le bordure in genere. Ad Albenga (Savona) si è da poco affermata una graziosa campanulacea, Isotoma axillaris Lidt. (sin. Laurentia axillaris; in inglese “blue stars” o “rock isotome”) dai fiori stellati, molto numerosi, di colore viola chiaro. Si tratta di una pianta con crescita a cespuglio compatto, tendenzialmente ricadente, particolarmente adatta per la decorazione di aiuole e balconi. Ad Albenga è una coltivazione ancora di nicchia, con una produzione annuale valutata sui 100.000 esemplari, ma destinata certamente ad affermarsi ulteriormente vista la sempre maggiore richiesta del mercato. Per quanto riguarda gli aspetti agronomico-colturali, l’isotoma viene cresciuta in vaso (diametro del 14), all’interno di serre fredde: l’impianto avviene nel mese di marzo e la fioritura in maggio. Ben si presta anche alla coltivazione in pieno campo, da aprile in poi. Questa campanulacea richiede piena luce, abbondanti irrigazioni ed una spuntatura in pre-fioritura che ne aumenti l’accestimento. Il caso patologico che presentiamo e che ha portato all’identificazione per la prima volta in I. axillaris di INSV (impatiens necrotic spot virus: virus della maculatura necrotica dell’impatiens), si è verificato nella primavera del 2011 in una serra che precedentemente aveva ospitato piante di cineraria (Senecio spp.) molte delle quali avevano manifestato i tipici sintomi dell’infezione da Tospovirus. Si ritiene utile segnalare questo recente ritrovamento affinché i produttori di specie ornamentali, aromatiche ed anche orticole della Piana di Albenga non abbassino la guardia e che, nel caso di sospetta virosi, informino tempestivamente i tecnici a cui normalmente si appoggiano e gli specialisti in campo virologico per avviare assieme quelle strategie di difesa in grado di salvaguardare le loro produzioni dai danni economici dovuti alle infezioni da Tospovirus. Reperimento dei campioni – Nel mese di aprile del 2011, in un impianto di I. axillaris in vaso, è stata notata un’alterazione cromatica sulle foglie, seguita dal disseccamento del lembo. In realtà, nelle fasi iniziali della malattia, data la modesta dimensione delle foglie di questa campanulacea, non è stato facile individuare i sintomi costituiti da anelli concentrici clorotici o biancastri, poi necrotici, a volte di diametro di pochi millimetri, molto ravvicinati. Non sono state notate alterazioni morfologiche e/o cromatiche sui fiori; ciò nonostante, le piante caratterizzate dalla presenza di molte foglie con anulature erano fortemente compromesse nel loro sviluppo dato il successivo disseccamento dei getti coinvolti dalla sintomatologia. Indicativamente, la malattia dell’anulatura concentrica interessava il 7% delle piante in produzione. Alcuni individui sintomatici sono stati sottoposti alle indagini virologiche del caso. Il ritrovamento di INSV in I. axillaris costituisce una novità in senso assoluto, dato che fino ad ora era stata segnalata la presenza di questo virus in Canada, nel 1991, su di un’altra specie (spontanea) dello stesso genere, I. fluviatilis (L. fluviatilis). Si allunga quindi la lista degli ospiti naturali di INSV e, non a caso, ciò si verifica in Liguria, regione notoriamente vocata alla produzione di specie ornamentali, e precisamente nella Piana di Albenga, area dove nel recente passato abbiamo più volte individuato nuovi ospiti di Tospovirus. Ricordiamo, a tal proposito, il recente caso di Stephanotis floribunda (gelsomino del Madagascar) riscontrato infetto per la prima volta in Italia da TSWV. Dal punto di vista epidemiologico è stato più volte sottolineato come la stretta vicinanza di specie ornamentali suscettibili con altre ospiti di tospovirus, spontanee e/o coltivate, favorisca il contagio, ossia la trasmissione per mezzo di tripidi viruliferi. Nel caso da noi descritto, supponiamo che il verifi...

Isotoma axillaris Lidt., nuovo ospite naturale di INSV / M.G.Bellardi; L.Cavicchi; M.Pirini Casadei; G.Bozzano; A.Crotti. - In: CLAMER INFORMA. - ISSN 0394-9435. - STAMPA. - 3:(2012), pp. 66-68.

Isotoma axillaris Lidt., nuovo ospite naturale di INSV

BELLARDI, MARIA GRAZIA;CAVICCHI, LISA;
2012

Abstract

Alla vasta famiglia delle Campanulaceae appartengono specie annuali, biennali e perenni adatte per le aiuole, il giardino roccioso ed alpino e le bordure in genere. Ad Albenga (Savona) si è da poco affermata una graziosa campanulacea, Isotoma axillaris Lidt. (sin. Laurentia axillaris; in inglese “blue stars” o “rock isotome”) dai fiori stellati, molto numerosi, di colore viola chiaro. Si tratta di una pianta con crescita a cespuglio compatto, tendenzialmente ricadente, particolarmente adatta per la decorazione di aiuole e balconi. Ad Albenga è una coltivazione ancora di nicchia, con una produzione annuale valutata sui 100.000 esemplari, ma destinata certamente ad affermarsi ulteriormente vista la sempre maggiore richiesta del mercato. Per quanto riguarda gli aspetti agronomico-colturali, l’isotoma viene cresciuta in vaso (diametro del 14), all’interno di serre fredde: l’impianto avviene nel mese di marzo e la fioritura in maggio. Ben si presta anche alla coltivazione in pieno campo, da aprile in poi. Questa campanulacea richiede piena luce, abbondanti irrigazioni ed una spuntatura in pre-fioritura che ne aumenti l’accestimento. Il caso patologico che presentiamo e che ha portato all’identificazione per la prima volta in I. axillaris di INSV (impatiens necrotic spot virus: virus della maculatura necrotica dell’impatiens), si è verificato nella primavera del 2011 in una serra che precedentemente aveva ospitato piante di cineraria (Senecio spp.) molte delle quali avevano manifestato i tipici sintomi dell’infezione da Tospovirus. Si ritiene utile segnalare questo recente ritrovamento affinché i produttori di specie ornamentali, aromatiche ed anche orticole della Piana di Albenga non abbassino la guardia e che, nel caso di sospetta virosi, informino tempestivamente i tecnici a cui normalmente si appoggiano e gli specialisti in campo virologico per avviare assieme quelle strategie di difesa in grado di salvaguardare le loro produzioni dai danni economici dovuti alle infezioni da Tospovirus. Reperimento dei campioni – Nel mese di aprile del 2011, in un impianto di I. axillaris in vaso, è stata notata un’alterazione cromatica sulle foglie, seguita dal disseccamento del lembo. In realtà, nelle fasi iniziali della malattia, data la modesta dimensione delle foglie di questa campanulacea, non è stato facile individuare i sintomi costituiti da anelli concentrici clorotici o biancastri, poi necrotici, a volte di diametro di pochi millimetri, molto ravvicinati. Non sono state notate alterazioni morfologiche e/o cromatiche sui fiori; ciò nonostante, le piante caratterizzate dalla presenza di molte foglie con anulature erano fortemente compromesse nel loro sviluppo dato il successivo disseccamento dei getti coinvolti dalla sintomatologia. Indicativamente, la malattia dell’anulatura concentrica interessava il 7% delle piante in produzione. Alcuni individui sintomatici sono stati sottoposti alle indagini virologiche del caso. Il ritrovamento di INSV in I. axillaris costituisce una novità in senso assoluto, dato che fino ad ora era stata segnalata la presenza di questo virus in Canada, nel 1991, su di un’altra specie (spontanea) dello stesso genere, I. fluviatilis (L. fluviatilis). Si allunga quindi la lista degli ospiti naturali di INSV e, non a caso, ciò si verifica in Liguria, regione notoriamente vocata alla produzione di specie ornamentali, e precisamente nella Piana di Albenga, area dove nel recente passato abbiamo più volte individuato nuovi ospiti di Tospovirus. Ricordiamo, a tal proposito, il recente caso di Stephanotis floribunda (gelsomino del Madagascar) riscontrato infetto per la prima volta in Italia da TSWV. Dal punto di vista epidemiologico è stato più volte sottolineato come la stretta vicinanza di specie ornamentali suscettibili con altre ospiti di tospovirus, spontanee e/o coltivate, favorisca il contagio, ossia la trasmissione per mezzo di tripidi viruliferi. Nel caso da noi descritto, supponiamo che il verifi...
2012
Isotoma axillaris Lidt., nuovo ospite naturale di INSV / M.G.Bellardi; L.Cavicchi; M.Pirini Casadei; G.Bozzano; A.Crotti. - In: CLAMER INFORMA. - ISSN 0394-9435. - STAMPA. - 3:(2012), pp. 66-68.
M.G.Bellardi; L.Cavicchi; M.Pirini Casadei; G.Bozzano; A.Crotti
File in questo prodotto:
Eventuali allegati, non sono esposti

I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11585/114107
 Attenzione

Attenzione! I dati visualizzati non sono stati sottoposti a validazione da parte dell'ateneo

Citazioni
  • ???jsp.display-item.citation.pmc??? ND
  • Scopus ND
  • ???jsp.display-item.citation.isi??? ND
social impact