I problemi sperimentati dai programmi CBNRM in Mozambico hanno a che fare (in estrema sintesi) con le ricorrenti ambiguità che circondano i tentativi di inquadrare le strutture di potere tradizionali nell’ambito delle istituzioni formali, con la difficile collocazione di elementi come la mobilità delle persone e il lavoro migratorio, e, non ultimo, con l’uso che lo stato centrale ha fatto di questi progetti in teoria ispirati al principio della decentralizzazione. Volente o nolente però, il nodo fondamentale si è rivelato essere il concetto stesso di “comunità rurale”. Come altre volte in passato, legami personali che conferivano legittimità e autorità di alcune persone su altre sono stati reinterpretati e codificati secondo appartenenze territoriali con confini ben delimitati. Il concetto di comunità insomma è stato elaborato in virtù di suddivisioni amministrativo-politiche dello stato congruenti con i concetti-chiave dei programmi di cooperazione internazionale dei paesi donatori. Con le TFCA in particolare il contrasto tra l’apertura dei confini politici al passaggio dei grandi animali africani e a quello del turismo internazionale da una parte, e l’accantonamento degli abitanti di tali aree all’interno dei confini tanto concettuali quanto fisicamente materiali della “comunità” dall’altra, è risultato ancora più stridente.
Stato e comunità nella gestione delle risorse naturali in Mozambico / C. Tornimbeni. - In: AFRICHE E ORIENTI. - ISSN 1592-6753. - STAMPA. - anno VII, n. 2/2005:(2005), pp. 53-66.
Stato e comunità nella gestione delle risorse naturali in Mozambico
TORNIMBENI, CORRADO
2005
Abstract
I problemi sperimentati dai programmi CBNRM in Mozambico hanno a che fare (in estrema sintesi) con le ricorrenti ambiguità che circondano i tentativi di inquadrare le strutture di potere tradizionali nell’ambito delle istituzioni formali, con la difficile collocazione di elementi come la mobilità delle persone e il lavoro migratorio, e, non ultimo, con l’uso che lo stato centrale ha fatto di questi progetti in teoria ispirati al principio della decentralizzazione. Volente o nolente però, il nodo fondamentale si è rivelato essere il concetto stesso di “comunità rurale”. Come altre volte in passato, legami personali che conferivano legittimità e autorità di alcune persone su altre sono stati reinterpretati e codificati secondo appartenenze territoriali con confini ben delimitati. Il concetto di comunità insomma è stato elaborato in virtù di suddivisioni amministrativo-politiche dello stato congruenti con i concetti-chiave dei programmi di cooperazione internazionale dei paesi donatori. Con le TFCA in particolare il contrasto tra l’apertura dei confini politici al passaggio dei grandi animali africani e a quello del turismo internazionale da una parte, e l’accantonamento degli abitanti di tali aree all’interno dei confini tanto concettuali quanto fisicamente materiali della “comunità” dall’altra, è risultato ancora più stridente.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.