Le elezioni regionali del 28 e 29 marzo 2010 hanno fatto registrare un successo indiscutibile del centrodestra, che conquista la presidenza di quattro regioni precedentemente amministrate dal centrosinistra, ma anche mutamenti non trascurabili nei rapporti di forza all’interno dei due principali schieramenti. Pd e Pdl escono visibilmente ridimensionati, mentre aumenta il peso relativo degli alleati nelle coalizioni. La Ln innanzitutto, che per la prima volta assume la presidenza di due regioni importanti come Piemonte e Veneto, ma anche l’Idv, che risulta sostanzialmente stabile rispetto agli ottimi risultati delle precedenti elezioni politiche ed europee. L’Udc ha intrapreso una strategia di alleanze variabili fra le coalizioni maggiori che ha permesso di mettere a frutto la sua posizione pivotale, ma che sarà difficile replicare a livello nazionale, almeno nel quadro delle regole elettorali vigenti. Fuori dai due maggiori schieramenti è senza dubbio degna di attenzione la sorpresa del Movimento cinque stelle ideato da Beppe Grillo. Il tutto avviene nel quadro di una marcata diminuzione della partecipazione elettorale (al minimo storico del 63,6%), che segnala una distanza sempre più preoccupante degli italiani dalle istituzioni rappresentative. Le elezioni riflettono un profilo prevalentemente nazionale nella struttura della competizione politica nonostante il rafforzamento politico ed istituzionale che i governi regionali hanno conosciuto nel passato decennio grazie ad una intensa stagione di riforme. Le regioni faticano ad assumere una fisionomia politica autonoma e il processo di federalizzazione avviato nel paese si presenta come una trasformazione tutt’altro che compiuta, dagli esiti ancora incerti. Il tanto atteso federalismo fiscale sta muovendo i primi passi, tuttavia il rischio che si delinea è quello di un federalismo più fittizio che reale. Questo saggio analizza i temi della campagna elettorale, la struttura dell’offerta politica e i risultati delle elezioni regionali. Nell’ultimo paragrafo si delineano le coordinate e lo stato del processo del federalismo fiscale, un intervento di riforma che dovrebbe ridefinire le relazioni finanziarie fra centro e periferia e che il successo elettorale della Ln ha posto al centro dell’agenda di governo.

Tra centro e periferia. Le elezioni regionali e il difficile approdo al federalismo fiscale / B. Baldi; F. Tronconi. - STAMPA. - (2011), pp. 131-148.

Tra centro e periferia. Le elezioni regionali e il difficile approdo al federalismo fiscale

BALDI, BRUNETTA;TRONCONI, FILIPPO
2011

Abstract

Le elezioni regionali del 28 e 29 marzo 2010 hanno fatto registrare un successo indiscutibile del centrodestra, che conquista la presidenza di quattro regioni precedentemente amministrate dal centrosinistra, ma anche mutamenti non trascurabili nei rapporti di forza all’interno dei due principali schieramenti. Pd e Pdl escono visibilmente ridimensionati, mentre aumenta il peso relativo degli alleati nelle coalizioni. La Ln innanzitutto, che per la prima volta assume la presidenza di due regioni importanti come Piemonte e Veneto, ma anche l’Idv, che risulta sostanzialmente stabile rispetto agli ottimi risultati delle precedenti elezioni politiche ed europee. L’Udc ha intrapreso una strategia di alleanze variabili fra le coalizioni maggiori che ha permesso di mettere a frutto la sua posizione pivotale, ma che sarà difficile replicare a livello nazionale, almeno nel quadro delle regole elettorali vigenti. Fuori dai due maggiori schieramenti è senza dubbio degna di attenzione la sorpresa del Movimento cinque stelle ideato da Beppe Grillo. Il tutto avviene nel quadro di una marcata diminuzione della partecipazione elettorale (al minimo storico del 63,6%), che segnala una distanza sempre più preoccupante degli italiani dalle istituzioni rappresentative. Le elezioni riflettono un profilo prevalentemente nazionale nella struttura della competizione politica nonostante il rafforzamento politico ed istituzionale che i governi regionali hanno conosciuto nel passato decennio grazie ad una intensa stagione di riforme. Le regioni faticano ad assumere una fisionomia politica autonoma e il processo di federalizzazione avviato nel paese si presenta come una trasformazione tutt’altro che compiuta, dagli esiti ancora incerti. Il tanto atteso federalismo fiscale sta muovendo i primi passi, tuttavia il rischio che si delinea è quello di un federalismo più fittizio che reale. Questo saggio analizza i temi della campagna elettorale, la struttura dell’offerta politica e i risultati delle elezioni regionali. Nell’ultimo paragrafo si delineano le coordinate e lo stato del processo del federalismo fiscale, un intervento di riforma che dovrebbe ridefinire le relazioni finanziarie fra centro e periferia e che il successo elettorale della Ln ha posto al centro dell’agenda di governo.
2011
Politica in Italia. I fatti dell'anno e le interpretazioni. Edizione 2011
131
148
Tra centro e periferia. Le elezioni regionali e il difficile approdo al federalismo fiscale / B. Baldi; F. Tronconi. - STAMPA. - (2011), pp. 131-148.
B. Baldi; F. Tronconi
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