Nato a Imola nel 1851, Andrea Costa è, a poco più di vent’anni, tra i dirigenti della Federazione italiana dell’Internazionale e prende parte, nel 1874, all’organizzazione del moto rivoluzionario di Bologna. Nel 1879, esule in Francia, pubblica la lettera Ai miei amici di Romagna, dove sottopone a revisione le precedenti posizioni dell’insurrezionalismo anarchico. Due anni più tardi, fonda, a Rimini, il Partito socialista rivoluzionario di Romagna e, nel 1882, entra in Parlamento, primo deputato socialista. Alla fine di quel decennio, viene eletto consigliere comunale a Imola e fa parte della prima giunta popolare, in qualità di assessore alla pubblica istruzione. Ricoprirà, per un breve periodo, anche la carica di sindaco. Nel 1893, aderisce al Partito dei lavoratori italiani (il futuro PSI), pur deplorando le modalità che hanno condotto alla rottura con gli anarchici. Alla Camera dei deputati denuncia la guerra coloniale in Africa (1895-96) e al volgere del secolo si oppone, dentro e fuori il Parlamento, alla svolta antiliberale del governo. Nel 1902 presiede, a Imola, il VII congresso nazionale del PSI ed entra nella direzione del partito. Cinque anni dopo, partecipa al Congresso internazionale socialista di Stoccarda, in rappresentanza del movimento italiano. Già in precarie condizioni di salute, nel 1908 trascorre diversi mesi in Algeria e Tunisia. Nel 1909 viene eletto vice-presidente della Camera. All’inizio dell’anno successivo muore nella sua città. L’autonomia comunale è il perno del socialismo di Andrea Costa, che si nutre sia della tradizione libertaria che di quella riformista, mantenendo un confronto aperto con le esperienze europee e guardando a una prospettiva federale della sinistra. Dal percorso espositivo emerge l’importanza del “laboratorio imolese” nel contesto del municipalismo popolare tra Otto e Novecento. Interviste: C. De Maria, L’associazione, intervista su Andrea Costa, a cura di F. Melandri e G. Saporetti, in “Una città”, 2010, n. 175, pp. 38-42. Recensioni: D. Rocca, recensione in "L'Indice dei libri del mese", 2010, n. 10, p. 36.

Andrea Costa e il governo della città. L’esperienza amministrativa di Imola e il municipalismo popolare. 1881-1914 / De Maria C.. - STAMPA. - (2010), pp. 1-189.

Andrea Costa e il governo della città. L’esperienza amministrativa di Imola e il municipalismo popolare. 1881-1914

DE MARIA, CARLO
2010

Abstract

Nato a Imola nel 1851, Andrea Costa è, a poco più di vent’anni, tra i dirigenti della Federazione italiana dell’Internazionale e prende parte, nel 1874, all’organizzazione del moto rivoluzionario di Bologna. Nel 1879, esule in Francia, pubblica la lettera Ai miei amici di Romagna, dove sottopone a revisione le precedenti posizioni dell’insurrezionalismo anarchico. Due anni più tardi, fonda, a Rimini, il Partito socialista rivoluzionario di Romagna e, nel 1882, entra in Parlamento, primo deputato socialista. Alla fine di quel decennio, viene eletto consigliere comunale a Imola e fa parte della prima giunta popolare, in qualità di assessore alla pubblica istruzione. Ricoprirà, per un breve periodo, anche la carica di sindaco. Nel 1893, aderisce al Partito dei lavoratori italiani (il futuro PSI), pur deplorando le modalità che hanno condotto alla rottura con gli anarchici. Alla Camera dei deputati denuncia la guerra coloniale in Africa (1895-96) e al volgere del secolo si oppone, dentro e fuori il Parlamento, alla svolta antiliberale del governo. Nel 1902 presiede, a Imola, il VII congresso nazionale del PSI ed entra nella direzione del partito. Cinque anni dopo, partecipa al Congresso internazionale socialista di Stoccarda, in rappresentanza del movimento italiano. Già in precarie condizioni di salute, nel 1908 trascorre diversi mesi in Algeria e Tunisia. Nel 1909 viene eletto vice-presidente della Camera. All’inizio dell’anno successivo muore nella sua città. L’autonomia comunale è il perno del socialismo di Andrea Costa, che si nutre sia della tradizione libertaria che di quella riformista, mantenendo un confronto aperto con le esperienze europee e guardando a una prospettiva federale della sinistra. Dal percorso espositivo emerge l’importanza del “laboratorio imolese” nel contesto del municipalismo popolare tra Otto e Novecento. Interviste: C. De Maria, L’associazione, intervista su Andrea Costa, a cura di F. Melandri e G. Saporetti, in “Una città”, 2010, n. 175, pp. 38-42. Recensioni: D. Rocca, recensione in "L'Indice dei libri del mese", 2010, n. 10, p. 36.
2010
189
9788881037070
Andrea Costa e il governo della città. L’esperienza amministrativa di Imola e il municipalismo popolare. 1881-1914 / De Maria C.. - STAMPA. - (2010), pp. 1-189.
De Maria C.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11585/103665
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