In questo lavoro è stata studiata l’ossidazione lipidica in 3 differenti campioni di pasta all’uovo prodotta con tre tipologie di uovo: uova pastorizzate provenienti da allevamento biologico, uova pastorizzate tal quali e pastorizzate in polvere provenienti da allevamento convenzionale (l’utilizzo di uovo in polvere per tale alimento non è consentito dalla legislazione nazionale, ma questa tipologia di prodotto è stata inserita a fini conoscitivi). I campioni analizzati consistevano in pasta secca ottenuta con un ciclo di basso essiccamento e confezionata in due differenti imballaggi: tradizionale (trasparente) e pacchetto scuro. I campioni sono stati stoccati in condizioni di vendita per 12 mesi. In questo caso è stato utilizzato il 7-chetocolesterolo come indicatore dello stato ossidativo secondario in quanto, come dimostrato da Zunin e collaboratori, è uno dei primi COP che si forma in consistenti quantità.
I prodotti di ossidazione del colesterolo e la shelf life della pasta all'uovo / V. Verardo; F. Pasini; M.C. Messia; G. Iafelice; E. Marconi; M.F. Caboni.. - STAMPA. - (2007), pp. 421-424. (Intervento presentato al convegno 7° Convegno AISTEC 2007 tenutosi a Campobasso nel 2007).
I prodotti di ossidazione del colesterolo e la shelf life della pasta all'uovo
VERARDO, VITO;PASINI, FEDERICA;CABONI, MARIA
2007
Abstract
In questo lavoro è stata studiata l’ossidazione lipidica in 3 differenti campioni di pasta all’uovo prodotta con tre tipologie di uovo: uova pastorizzate provenienti da allevamento biologico, uova pastorizzate tal quali e pastorizzate in polvere provenienti da allevamento convenzionale (l’utilizzo di uovo in polvere per tale alimento non è consentito dalla legislazione nazionale, ma questa tipologia di prodotto è stata inserita a fini conoscitivi). I campioni analizzati consistevano in pasta secca ottenuta con un ciclo di basso essiccamento e confezionata in due differenti imballaggi: tradizionale (trasparente) e pacchetto scuro. I campioni sono stati stoccati in condizioni di vendita per 12 mesi. In questo caso è stato utilizzato il 7-chetocolesterolo come indicatore dello stato ossidativo secondario in quanto, come dimostrato da Zunin e collaboratori, è uno dei primi COP che si forma in consistenti quantità.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.